Report Massaciuccoli 24 marzo 2009

Posted: lunedì 30 marzo 2009 by BASS STRIKE Spinning Club Valdarno in Etichette:
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Apertura al bass in condizioni proibitive
a cura di Tommaso Operi

Daniele Innocenti e sotto Tommaso Operi

Spesso accade che nei lunghi mesi d’inverno mi ritrovo ad idealizzare la primavera. Gli alberi da frutto in fiore, i prati con le margherite, un gradevole solicino che riscalda la pelle, ma soprattutto il risveglio dell’animale sacro. Quella venerabile bestia che ci fa spendere valanghe di quattrini in aggeggi il più delle volte superflui; ovvero il MICROPTERUS SALMOIDES alias Largemouth Bass o Boccalone per i più sempliciotti come me. Marzo rappresenta da sempre il mese in cui si ricomincia. Si programmano le ferie, si tolgono le soft baits dalle buste mettendole nelle scatole, si controllano gli ami per vedere che non abbiano ruggine ed infine si fanno le montature in previsione della fatidica giornata d’apertura di stagione.

Quello che è accaduto questa volta non è che la conferma che le idealizzazioni ed i luoghi comuni sulle stagioni possono veramente andare a farsi friggere e che probabilmente esiste da qualche parte una persona che possiede una bambolina con la mie fattezze ed una cannina da pesca in mano da posizionare all’occorrenza sotto una cannella aperta o dentro ad un frigorifero ventilato.


Avevo deciso che il giorno dell’apertura sarebbe stato infrasettimanale, per essere sicuro di non trovare tante persone con la mia stessa passione a disturbarmi i pesci. Fissai una feria per Martedì 24 ovvero 3 giorni dopo il solstizio. Quindi a primavera iniziata, perlomeno da calendario.
A dire il vero sarei dovuto andare il Lunedì ma un imprevisto dell’ultimo momento mi aveva costretto a lavorare. La settimana precedente era stata caratterizzata dall’arrivo di un fronte freddo che aveva portato freddo e pioggia, ma tutto sembrava essersi risolto verso la fine del week end che era stato più o meno soleggiato. Decisi per scaramanzia di non guardare le previsioni, o perlomeno di guardarle in maniera superficialmente positiva. I vari siti internet mettevano qualche nuvola e un po’ di goccioline, ma mi astenni da effettuare approfondimenti, per evitare di precipitare nella paranoia. Telefonai all’amico Daniele Innocenti, e gli chiesi se avesse voluto essere il mio compagno di pesca per questa giornata. Disponibile come sempre Daniele accettò.
Poco dopo però ricevetti una sua chiamata dove mi avvertiva di un altro tremendo “cold front” previsto per l’indomani.
Quando mi chiese: “Cosa si fa’? Si va ugualmente?”. La mia risposta fu affermativa. Oramai avevo preso la mia decisione. La voglia di pescare era troppa e nulla mi avrebbe fatto desistere ed anche Daniele era d’accordo.


Il Lago di Massaciuccoli


Decidemmo di andare al Lago Di Massaciuccoli, notoriamente lo specchio d’acqua toscano che per primo può dare qualche risultato perché posizionato vicinissimo al mare. L’azione di pesca si sarebbe svolta in uno dei suoi numerosissimi canali, un posto ovvio e molto battuto ma che garantiva sempre la presenza di bass. Poi, che questi fossero stati attivi od inattivi, era tutto da vedere. L’importante era soprattutto in questo periodo avere la certezza di pescare sui pesci.


Arrivati sul lago e calata la barca ci accorgemmo che la temperatura esterna non era poi così proibitiva ed i gradi sull’eco scandaglio segnavano un 10 che non ci scoraggiava più di tanto.
Avevo portato con me 5 canne 2 da pitching montate una con un jig da ½ oz una a texas con ¼ oz una flipping stick motata texas con ¾ oz , una con lo spinnerbait, ed infine una con un crankbait shallow runner color craw.
Anche Daniele aveva optato più meno per le solite scelte.
Dopo circa un ora dall’inizio dell’azione di pesca Daniele avvertì una mangiata su un “Baby Brush Hog “della Zoom vicino allo steccato di una baracca sommersa, ma purtroppo la violenta ferrata necessaria quando si pesca in “heavy cover” causò la rottura dell’amo probabilmente intaccato dalla ruggine. Questo è il prezzo che si paga quando il troppo lavoro ti porta via il tempo per ricontrollare le attrezzature. Era comunque un buon segno. Ogni tanto davo un occhiata all’orizzonte, ma purtroppo il cielo nero che circondava le vette delle Alpi Apuane non lasciava presagire niente di buono. Molto concentrati continuammo la nostra azione di pesca, lanciando dentro il rado canneto ma recuperando lentissimamente fino a sotto barca per cercare anche i bass fuori dalla struttura, magari vicino allo scalino. Infatti poco dopo avvertì una bella mangiata con un “Berkley Power Hog” inenescato a texas ¼ oz , ferrai con decisione e finalmente il mio primo bass della stagione di circa 500 grammi volò in barca. L’incubo del cappotto era stato scacciato. Intanto un vento freddo e una pioggerella fastidiosa aveva iniziato a cadere con decisione, come tanti piccoli chiodini appuntiti, le gocce d’acqua gelida ci bucherellavano le mani. Quasi impossibilitati a continuare a pescare con lentezza estrema vista la difficoltà di tenere la barca in pesca, decidemmo di montare lo spinnerbait. Cominciammo con dei lanci paralleli al canneto, per poi lavorarci bene i pali e le assi delle capanne fatiscenti, un ambiente decadente con un fascino sinistro. Dopo circa 2 ore l’esclamazione di Daniele: “ Eccolo!!” ruppe il silenzio. Un discreto bass sui 700 aveva aggredito con decisione il suo Keitech double willow da 3/8 oz.
Probabilmente il vento ossigenando l’acqua aveva attivato qualche pesce, ma l’azione di pesca si era fatta sempre più dura, arrivammo alla fine del canale senza sentire più una mangiata, eravamo fradici ed infreddoliti. Decidemmo quindi a malincuore di porre fine alla nostra battuta di pesca. Certamente non era stata una grande pescata, ma in quelle condizioni era il massimo che potevamo fare e comunque come dice il detto: “ E’ sempre meglio la peggiore giornata di pesca, magari anche sotto l’acqua ed il vento freddo, che una qualsiasi giornata di lavoro”.

Tommaso Operi

La ZRS sul torrente Corsalone

Posted: lunedì 16 marzo 2009 by BASS STRIKE Spinning Club Valdarno in Etichette:
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Le trote del Corsalone
a cura di Francesco Ruscelli

Francesco con una fario del Corsalone

La ZRS situata sul torrente Corsalone rappresenta un luogo particolarmente interessante e suggestivo per la pesca alla trota ancora non molto conosciuto tra gli appassionati.
Situata nel cuore del Casentino a circa 4 km da Bibbiena (Ar), ad un'altitudine di circa cinquecento seicento metri, al confine con il parco nazionale delle foreste Casentinesi e praticamente sotto il santuario della Verna, la ZRS è stata il set di due avvincenti battute di pesca che si sono tenute nei giorni scorsi per la preparazione e per la realizzazione di un video dedicato alla pesca a spinning alla trota in torrente che sarà presto su Spinning Channel.

L’Arci Pesca gestisce le acque del torrente in un modo particolarmente qualificato che cerca di tenere insieme le esigenze dei pescatori con esche artificiali appassionati di catch&release con le esigenze di pescatori “alla casentinese”, in prevalenza locali.

Nel tratto è infatti possibile pescare sia a Spinning sia a Mosca sia con esche naturali (camola e lombrico), anche se comunque sempre con amo singolo senza ardiglione, inoltre è possibile trattenere quattro capi.

Ogni due settimane vengono inoltre effettuati costanti ripopolamenti con trote fario degli allevamenti ittiogenici locali di pezzatura da 30 a 50 cm. Questo consente di ottenere due benefici; il primo consiste nella presenza di una popolazione ittica costantemente numerosa nelle acque del torrente; il secondo consiste, invece, in una forte riduzione e contenimento del fenomeno del bracconaggio che nel tratto controllato, grazie anche agli attenti controlli delle guardie volontarie, è stato praticamente ridotto a casi limitatissimi.
Nonostante questo le trote del torrente Corsalone sono tutt'altro che facili; nell'azione di pesca è infatti necessario risalire il torrente con circospezione. Il torrente è caratterizzato da buche profonde e da correnti rigorose e da tratti che possono con difficoltà celare la presenza del pescatore all'occhio del pesce.




Alessandro Aringhieri

E’ quindi necessario essere particolarmente attenti nel avvicinarsi agli spot di pesca e fare particolare attenzione nella fase di lancio. Il torrente è, infatti, molto tecnico, richiede l'utilizzo di canne sui 180 cm, piuttosto rigide e di lanci precisi: spesso se si sbaglia il lancio si rischia di perdere l'occasione di avere l'attacco della trota.





Le condizioni meteo delle due uscite sono state completamente diverse; acqua alta velata e pioggia leggera il primo giorno, al contrario, acqua bassa e limpida e cielo completamente sereno la volta successiva.

Nella prima battuta ho affrontato il torrente da solo mentre nella seconda sono stato accompagnato da due grandi esperti di pesca alla trota in torrente Sauro Seppi dell’SPS Castel Focognano – Arci Pesca e da Alessandro Aringhieri specialista di spinning e sperimentatore attento di materiali e attrezzature, che divide il suo tempo libero tra i torrenti dell’Appennino Tosco-Emiliano. Alessandro per anni ha collaborato con le più importanti riviste nazionali di pesca pubblicando anche con l'Editoriale Olimpia un interessante libro interamente dedicato alla pesca a Spinning alla trota in torrente - Nuove strategie dello spinning alla trota.


Da sinistra Valerio, Francesco, Sauro, Alessandro

Alessandro e Sauro sono due veri appassionati di pesca: si sono conosciuti trent'anni fa sul fiume e da allora sono diventati amici inseparabili all'insegna e grazie alla pesca a Spinning. Pescando con loro ho conosciuto due persone sincere, disponibili con le quali ho passato una giornata veramente bella in uno scenario che esso solo era sufficiente a riempire i polmoni di energia e vitalità; risalire il torrente, seppure ancora non abbracciato dal polmone verde della foresta come accade in primavera e in estate è stato veramente straordinario. Ma altrettanto straordinaria è stata la quantità e la qualità delle catture che abbiamo fatto.

Senza voler anticipare nulla di quello che vedrete su Spinning Channel posso dirvi che nella battuta di preparazione ho catturato due trote sopra i 40 cm, due fario dalla livrea bellissima, catturate in condizioni di acqua velata con due rotanti Vibrax di dimensioni “generose”.



Durante le riprese del video invece… lo saprete presto su Spinning-Channel


Il permesso per poter pescare nei Km di torrente della ZRS costa € 12 per turno mattutino o pomeridiano. Sono ammessi al massimo otto pescatori la mattina ed otto pescatori il pomeriggio. al termine della sessione di pesca il tesserino va riempito con l'indicazione del numero delle catture e lasciato nell'apposita cassetta sita in prossimità dell'accesso al torrente.

Il permesso per pescare nella ZRS Corsalone si può fare presso
Bar Gelateria Laura
52011 Bibbiena (AR)
1, VIALE MICHELANGELO
tel: 0575 536041

Bolsena Lake - primi di marzo 2009

Posted: martedì 10 marzo 2009 by BASS STRIKE Spinning Club Valdarno in Etichette:
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Bolsena martedi 3 Marzo 2009

Jacopo con un bel bass di Bolsena

ll nostro Jacopo ci informa che a Bolsena i bass iniziano a muoversi.

Nell'ultima bettuta di pesca con il fratello queste sono le condizioni di pesca che sono state rilevate. Temperatura dell'acqua 8,5 gradi, condizioni meteo variabili. Totale 9 pesci presi tutti a finesse tranne uno a suspending..quota intorno agli 8 kg.

Big Bass 1,930 kg







Da Massaciuccoli

Posted: martedì 3 marzo 2009 by BASS STRIKE Spinning Club Valdarno in Etichette:
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Iniziano a muoversi i Bass a Massaciuccoli


Jacopo con i due Bass

Nella prima uscita di pesca di quest'anno a Massaciuccoli il nostro Jacopo Gallelli,vincitore del Bass Federation Nation Champions 2008 ha inaugurato la stagione con questi due bass che si sono fatti ingannare da due imitazioni di gambero pescando a flipping in canneti radi.

Man mano che la temperatura aumenterà, con l'avvicinarsi della stagione riproduttiva l'attività del bass inizierà a farsi sempre più intensa ed anche il numero delle catture aumenterà gradualmente.
Il Lago di Massaciuccoli (Lucca)